mercoledì 15 dicembre 2010

Fair play finanziario... Come funziona?


Il Fair play finanziario è un progetto voluto dall' Uefa, principalmente dal presidente Platini, volto ad attuare norme finanziarie che possano garantire un futuro di stabilità economica e uno sviluppo societario sano dei club europei.
Grazie al Fair play finanziario i club saranno incoraggiati ad operare sulla base dei propri ricavi e a non spendere oltre i propri guadagni. I club sono tenuti a saldare con puntualità le pendenze economiche nei confronti di giocatori, altri club e autorità.
Il concetto verrà applicato nel 2010, 2011, 2012. I criteri di Fair play diventeranno obbligatori dall inizio del 2013/2014, quando il Panel di Controllo Finanziario dei Club (autorità che monitora) potrà iniziare ad irrogare sanzioni contro i club sulla base delle dichiarazioni finanziarie del 2011/2012 e 2012/2013. (Fra le sanzioni figurano anche le esclusioni dalle competizioni di Champions League ed Europa League).

Ecco i punti determinanti:

1) Per partecipare alle coppe bisognerà essere in regola con il Fair play finanziario che si aggiunge alle licenze Uefa.

2) Il Fair play obbligherà i club a non spendere più di quanto ricavato.

3) Entrerà in vigore dal 2015 ma prima ci sarà una fase transitoria (2012-2015) che obbligherà i club ad essere virtuosi nella gestione finanziaria.

4) Nella fase transitoria i club potranno sforare al massimo di 45 milioni di euro; dal 2015 al 2017 solo di 30 milioni; dal 2017 il Fair play entrerà a pieno regime con l' obiettivo del pareggio di bilancio in un triennio.

5) Il calcolo del deficit di bilancio terrà conto del tipo di spesa: non saranno considerate passività le spese per lo stadio, gli investimenti per il settore giovanile, i progetti sociali.

6) Si potrà ripianare il deficit – nella fase transitoria – con un aumento di capitale o una donazione, non con un prestito.

7) Un panel di esperti vigilerà sul rispetto delle regole e, in caso di violazioni, istruirà un procedimento che si concluderà alla Disciplinare Uefa.

8) La disciplinare Uefa potrà infliggere sanzioni ai club inadempienti: dall'ammenda alla penalizzazione di punti, fino all'esclusione dal torneo.

9) Il regolamento del Fair play andrà ad integrare quello delle licenze Uefa.

10) Il Fair play sarà approvato a maggio dall'Esecutivo Uefa.

E' possibile che dal 2013 venga introdotto un numero massimo di giocatori (25) da poter avere in rosa anche in campionato, sempre per il contenimento dei costi.
Il risultato auspicato è un'approccio più disciplinato dai club nei confronti delle proprie finanze. Investimenti a lungo termine volti a favorire la crescita dei giovani e il miglioramento delle infrastrutture dei club devono avere la precedenza su spese speculative a breve termine.

In Italia?
Come negli altri paesi europei siamo sommersi dai debiti dovuti a ingaggi eccessivi, perdite esorbitanti e gestione approssimativa tra spese e ricavi. Il problema è che, diversamente dagli altri paesi, abbiamo inoltre dei ricavi dimezzati che soffocano le casse dei nostri club. In Italia paghiamo la mancanza di stadi di proprietà (non si riesce a formulare un necessario disegno di legge), una tassazione altissima, la mancanza di sviluppo del merchandising dei club e la sua contraffazione e la volontà di ostacolare gli investimenti di capitali stranieri (sfavoriti anche dal poco appeal del nostro campionato).
La strada è lunga, anzi lunghissima...

Michel Platini (presidente dell'Uefa): “Abbiamo lavorato sul concetto di Fair play finanziario fianco a fianco con i club e il nostro obbiettivo non è punirli, ma proteggerli”. “I club sono perfettamente consapevoli di cosa li aspetta adesso. Dopo anni di anarchia era il momento di dare delle regole”.

1 commento:

  1. Sembra possa essere giusto. Ci ho capito qualcosa. Ma per i nostri club non è tanto semplice ora

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