mercoledì 18 gennaio 2012

Il Calcio Femminile




Da sempre il calcio femminile più che dal business o dalla fama e spinto dalla passione e dall'amore per questo sport. Molte volte in passato le varie organizzazioni sono state ostracizzate da una cultura prettamente maschilista, ma nonostante tutto con molti sforzi il calcio femminile è stato giustamente riconosciuto dalle massime organizzazioni mondiali di questo sport.

Tutto comincia a Londra il 23 marzo 1895, data della prima testimonianza del calcio femminile inteso chiaramente come calcio moderno, ovvero quello codificato in Inghilterra dal 1863, la partita vede contrapposte le giocatrici di Inghilterra del Nord e Inghilterra del Sud, terminata con un 7-1 per le prime. Bisogna però attendere il 1917 per avere una squadra organizzata, ma non riconosciuta, quando le operaie della Dick, Kerr and Co. Ltd fondano un team (le Dick, Kerr Ladies) per giocare partite di beneficenza contro altre formazioni femminili molto spesso improvvisate. La particolarità è che la squadra del gentil sesso indossa le divise, compresi i calzoncini per l'epoca molto audaci, della formazione maschile già esistente.
Nel 1919 in Francia viene organizzato un primo torneo Nazionale sotto l'egidia della Federation des Societes Feminines Sportives de France, vinto ad onor della cronaca dal Femina Sport di Parigi.
Il 29 aprile 1920 si ha la prima testimonianza ufficiale di una partita internazionale, avvenuta a Manchester, dove si sono affrontate le Dick, Kerr Ladies ed una rappresentativa francese. Dati di cronaca riportano un pubblico di ben venticinque mila spettatori. L'anno seguente in Inghilterra si contano la bellezza di centocinquanta squadre femminili.
Il 5 dicembre 1921 la Football Association (la storica federazione inglese) bandisce il calcio femminile e vieta a tutte le squadre di dare in concessione i propri campi di gioco. Cinque giorni dopo, spinti dall'accaduto, nasce la Ladies Football Association con ben sessanta squadre affiliate alla neonata federazione.
Nel febbraio del 1933 il calcio femminile sbarca in Italia: in via Stoppani 12 a Milano prende vita il Gruppo Femminile Calcistico, primo club organizzato dove le ragazze giocavano in gonna e sottana. Il Gruppo durò solo nove mesi, dove ci fu anche un servizio de "Il Calcio Illustrato" che promuoveva con un'intera pagina di foto delle giocatrici la manifestazione, quando intervenne il CONI che per evitare il diffondersi di tale attività impedì lo svolgersi di tornei e amichevoli dirottando le giocatrici verso sport quali l'atletica più consoni ad una donna.
Bisogna aspettare il 1946 per avere nuovamente squadre femminili, a Trieste nascono la Triestina e il San Giusto, che girano per tutta l'Italia promuovendo lo sport con partite amichevoli contro ragazze interessate al fine di far conoscere il gioco.
Nel 1950 a Napoli, con l'aiuto della Baronessa Angela Altini, nasce l'Associazione Italiana Calcio Femminile, oltre a diverse società quali Napoli, Roma, Lazio, Vomerese e Secondigliano.
Nel 1955 si formano delle federazioni anche in Olanda e nella Germania Ovest, ma come avvenuto precedentemente in Inghilterra le federazioni Nazionali maschili cercano di bloccarne la nascita intimando alle squadre di non permettere di usare i loro campi per le partite. L'anno seguente si affrontano due Selezioni Nazionali di questi due Paesi in un incontro amichevole davanti a diciotto mila spettatori.
Il 7 febbraio 1959 di fatto l'AICF (Associazione Italiana Calcio Femminile) di fatto cessa di esistere in seguito ad una partita tra Roma e Napoli finita in rissa.
Nel 1965 si sciolgono le storiche Dick, Kerr Ladies dopo ben 853 incontri in quasi conquant'anni. Nello stesso periodo in Italia viene giocato un incontro Bologna-Inter, anche se tutte le giocatrici in campo sono giovani ragazze milanesi. Intanto sulla nota rivista dell'epoca "Amica" viene realizzato un servizio per promuovere il calcio femminile e cercare nuove giocatrici, all'annuncio rispondono centinaia di ragazze e nascono cosi il Genova e le Giovani Viola di Firenze.
Nel 1968, in pieno periodo rivoluzionario per la condizione femminile, nascono la Federazione inglese, dopo un divieto che durava dal 1921, e la Federazione Italiana Calcio Femminile di cui il Genova si fregia del primo titolo. L'anno seguente viene organizzato un primo torneo Internazionale promosso dalla Federazione Italiana. Uno speciale quadrangolare con Italia, Francia, Inghilterra e Danimarca che perde la finale 3-1 proprio contro le azzurre.
Nel 1970 in Italia avviene una divisione tra FICF e la neonata Federazione Femminile Italiana Giuoco Calcio, o FFIGC, con la prima che disputa il campionato di massima divisione e la seconda la Serie B. Proprio la FICF organizza una prima Coppa del Mondo, dove possono giocare solo le sue tesserate, e l'Italia perde la finale contro la Danimarca. L'anno seguente si disputa nuovamente la Coppa del Mondo vinta nuovamente dalle giocatrici danesi.
L'esperimento ha tale successo che nascono anche delle competizioni continentali per Nazionali, dopo l'Europeo nel 1975 si gioca la prima Coppa d'Asia vinta dalla Nuova Zelanda.
Nel 1980 avviene la svolta storica nel nostro Paese: la FIGCF, successore della FFIGC, viene affiliata alla FIGC per un periodo di prova di quattro anni. Nasce l'Associazione Italiana Giocatrici di Calcio. Tre anni dopo la FIGCF verrà riconosciuta dal CONI, mentre bisognerà attendere il 1986 prima del riconoscimento da parte della FIGC che aggregherà la lega femminile alla Lega Nazionale Dilettanti.
Nel 1984 si gioca il primo Campionato Europeo ufficiale, ovvero riconosciuto dall'UEFA, dove trionfa la Nazionale svedese che si impone sulle inglesi ai calci di rigore.

Nel 1991 si gioca il primo Campionato del Mondo riconosciuto dalla FIFA, a vincere in territorio cinesi sono le giocatrici statunitensi che battono 2-1 in finale le norvegesi. La prima apparizione della Nazionale femminile a stelle e strisce è avvenuta a Jesolo nel 1985 in occasione del "Mundialido" vinto dall'Italia. Solo nel 1989 nasce a Seattle la Women's Soccer Foundation, la Federazione statunitense.
Dal 1991 si disputa ufficialmente il Campionato del Mondo con la classica cadenza quadriennale, vincitrice della seconda edizione fu la Norvegia che poi cedette nuovamente lo scettro alle statunitensi nel 1999. Da allora due vittorie consecutive della Selezione germanica e la vittoria della Nazionale giapponese nell'estate 2011.
Dal 1996 il calcio femminile entra a far parte anche delle discipline olimpiche, proprio in casa ad Atlanta furono le americane a conquistare il primo oro.
Nel 2000, nel nuovo statuto della FIGC, viene ufficialmente riconosciuto il calcio femminile e vengono poste le basi per un'autonomia all'interno della Federazione. Nel 2001 nasce la WUSA, il campionato professionistico americano, ad oggi considerato il miglior campionato del Mondo.

Per quanto riguarda il Campionato italiano bisogna dire che oggi è una Lega autonoma, con un proprio Presidente eletto nel 2009. Il Campionato di Serie A è dal 2004/2005 un torneo a 12 squadre in un girone all'italiana. Le ultime due classificate retrocedono in A2 mentre la vincitrice è automaticamente classificata alla UEFA Women's Champions League, competizione nata nel 2001/2002 dove si affrontano le vincitrici dei vari campionati Nazionali.
Esistono due leghe inferiori nazionali, la Serie A2 e la Serie B, oltre ad altri due campionati regionali e provinciali, C e D.

Ad oggi ormai il calcio femminile è riconosciuto ed affermato, basti pensare che in occasione della cerimonia del Pallone d'Oro FIFA viene premiata anche la miglior giocatrice. Ciò che ha dovuto affrontare questo sport e le varie federazioni e partecipanti va ben oltre il lato sportivo. Sono state abbattute molte barriere culturali e sociali, non per soldi, ma per passione.




Fonti: www.calciodonna.it


Pubblicato il 18/01/2012

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