mercoledì 27 giugno 2012

Italia 94...la sconfitta che non ti aspetti

Tutti gli appassionati di calcio non possono non ricordare il Mondiale del 1994, giocato negli Stati Uniti, con l'Italia capace di superare molte difficoltà gestionali e non, fino addirittura ad approdare alla finale persa ai rigori contro il Brasile di Romario e Bebeto. In quell'edizione del Campionato gli azzurri guidati da Sacchi hanno fatto fronte comune contro le avversità guidati dal talento cristallino di Roberto Baggio e da una difesa considerata la più forte del mondo. Non a caso accreditata da molti, compresa anche la FIFA che gli aveva consegnato il primo posto nel ranking dopo il girone di qualificazione, come una delle principali candidate alla vittoria finale, si qualificano con un'insperata facilità al Mondiale statunitense.
Come da protocollo la prima parte della preparazione si svolge nel centro tecnico federale di Coverciano in attesa della partenza per New York in vista della partita inaugurale contro l'Irlanda. Tra le tappe di avvicinamento erano previste due amichevoli rispettivamente con Francia e Germania. Entrambe si conclusero con una sconfitta degli azzurri, che vista la situazione di preparazione agli inizi si possono classificare come normali partitelle utili a valutare la condizione delle gambe dei giocatore più che ad indicizzare un reale valore tecnico della squadra. Niente di anormale quindi. Ma quando alla terza amichevole perdi per 2-1 contro una squadra non all'altezza degli azzurri di Sacchi, non all'altezza nemmeno della peggior compagine del Mondiale, ecco che allora scoppia un piccolo scandalo. E se quella squadra è il Pontedera, fresco campione dell'ex C2, lo scandalo non può che aumentare. E se quel Pontedera riesce a dare una lezione di gioco a Baresi e compagni, lo scandalo non può che avere una portata nazionale.

L’undici italiano scende in campo con Marchegiani, Panucci, Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi, Donadoni, Conte, Signori, R. Baggio, Stroppa; il Pontedera, guidato dal mister Francesco D’Arrigo, schiera Drago, Vezzosi, Paradiso, Rocchini, Allori, Cecchi, Rossi, Moschetti, Cecchini, Pane, Aglietti.
La piccola formazione toscana però non ci sta a fare da semplice "sparring" partner. Bisogna precisare che quel Pontedera non si è limitato a vincere il campionato di C2, l'ha dominato. Primo posto, miglior attacco, miglior difesa ed una tattica molto moderna. Mister D'Arrigo è sempre stato un "sacchiano" convinto, e schierò la squadra come al solito: difesa a quattro, rombo di centrocampo con Mario Cecchi mediano metodista, a destra Matteo Rossi e a sinistra Alessandro Pane, che è arrivato a giocare in serie A. Mezzapunta Moschetti dietro i due attaccanti, Alfredo Aglietti e Claudio Cecchini.
Le classiche indicazioni prepartita però erano un po diverse dal solito come racconta Daniele Allori, terzino toscano: "Ricordo un anedotto negli spogliatoi prima della partita. Ad un certo punto il mister si avvicina e mi fa:"Quando viene a saltare Baggio lo marchi tu”. Poi gli scappò da ridere, e tutti noi dietro a lui: non era certo quello il livello di calciatore che ero abituato a marcare!".

La partita doveva essere composta da due tempi di quaranta minuti, a dirigere l'incontro nientemeno che Pierluigi Collina. Gli azzurri partono sottotono, sicuramente non preoccupati dal livello dei loro avversari, ed i toscani sfruttano a loro vantaggio l'ingenuità dei campioni. Passano in vantaggio al diciannovesimo minuto con Rossi e raddoppiano tre minuti dopo con Aglietti. A quel punto gli azzurri si danno una svegliata ed iniziano a giocare seriamente come racconta l'autore della seconda marcatura Alfredo Aglietti: "Sicuramente all’inizio ci hanno preso un po’ sottogamba, perché il divario di categoria era davvero troppo. Poi, però, quando si sono accorti che eravamo un avversario duro, vedessi che entrate hanno iniziato a fare! Baresi tirava legnate come un fabbro. Nel secondo tempo, sotto due a zero, hanno cambiato la coppia d’attacco formata da Baggio e Signori con Casiraghi e Massaro."
Gli uomini di Sacchi infatti iniziano la ripresa a livelli altissimi cercando di rimediare alla figuraccia del primo tempo. La nuova coppia d'attacco tenta di tutto per trovare il gol, cercando così di guadagnarsi anche una possibile maglia da titolare per gli Stati Uniti. Al dodicesimo minuto Massaro trova il gol e al ventiquattresimo colpisce la traversa su ribattuta, dopo un insidioso tiro di Donadoni, che rimbalza sulla linea di porta per poi uscire e gli undici azzurri si trovano a protestare come se si trattasse di un gol fondamentale della fase finale di fronte ad un Collina irremovibile. Agli uomini di Sacchi non bastarono neanche i sette minuti di recupero regalati dall'arbitro per trovare la via del pareggio.
Al fischio finale i più sorpresi erano sicuramente i giocatori del Pontedera che non riuscirono a credere all'impresa appena realizzata. Tra i Nazionali girava un malcontento neanche troppo celato e l'unico a complimentarsi con gli avversari fu Beppe Signori.
Arrigo Sacchi intervistato a fine partita cercò di prenderla con filosofia adducendo alcune scuse al clamoroso fallimento collettivo, arrivando poi a dichiarare ad una televisione messicana: "Questo e' il momento piu' difficile da quando alleno la nazionale". I toscani del Pontedera si godono l'impresa e l'interesse di tutti i giornalisti presenti che il giorno dopo regalano prime pagine come: "Il pontedera ai Mondiali!" o "Lezioni di gioco dalla regina della C2". La vittoria della formazione meno quotata infatti non si può addurre solo ad un eccesso di fortuna, ma è stata il frutto di una perfetta organizzazione, merito di un gruppo affiatato e di un allenatore preparato, come conferma Daniele Allori: "Quell’anno avevamo un gruppo fantastico nell’intesa e nei meccanismi: il Pontedera era un giocattolo perfetto. A livello di serie C non credo di aver mai visto una squadra giocare un calcio come quello che giocammo noi in quella stagione. Lo dico con un po’ di presunzione, ma abbiamo vinto partite per 5-0, 6-0, eravamo un rullo compressore: si sono create delle sinergie tra noi, con un tale affiatamento a livello tattico che andava sempre tutto bene.". Quell'estate i giocatori del Pontedera si sono goduti la favola, protagonisti assoluti di feste di paese e inviti ai più prestigiosi programmi sportivi.

Quell'estate è finita come tutti sappiamo, vice campioni del Mondo con molti rimpianti dietro quel Brasile che sembrava imbattibile, e chissà che forse la sconfitta con il Pontedera non abbia acceso una qualche miccia negli azzurri. Per i giocatori toscani quell'estate resterà sempre quella in cui hanno battuto Baggio, Baresi e tutta la Nazionale italiana. L'estate del Pontedera brasiliano. L'estate degli imbattibili.


Nessun commento:

Posta un commento


Le scommesse sportive in Italia sono un fenomeno sempre più diffuso tra gli appassionati di sport


Punta sull'Udinese di Pawlowski su Bwin