mercoledì 19 settembre 2012

La tecnologia nel calcio

In questi ultimi anni sul tavolo di discussione ci sono state molte proposte da parte di Presidenti di società calcistiche, organi istituzionali o da semplici appassionati di calcio per l’introduzione di tecnologie o migliorie che possano aiutare a rendere il nostro sport ancora più avvincente e corretto.
Al momento la tecnologia che più appassiona e divide le opinioni pubbliche riguarda i sensori di porta e il grande problema dei goal “fantasma”. In Italia la scorsa stagione, il “non goal” di Muntari nella partita tra Milan e Juventus ha tenuto banco un campionato intero e tutt’ora ha lasciato una ferita aperta tra le due società. Anche nei restanti campionati come la Premier League
o addirittura in una partita dei Mondiali 2010 in Sudafrica, il “goal fantasma” la fece da padrone; il goal non convalidato a Lampard in Germania – Inghilterra sul punteggio di 2 a 1 ha alimentato le
polemiche nei confronti dell'errore di arbitro ed assistenti come se questi non fossero uomini ma macchine ai quali non è concesso nessun errore. Ora il calcio “elettronico”, dopo anni di polemiche, ha intrapreso una nuova strada, quella dell’innovazione; siamo nel 2012 e le nuove tecnologie potrebbero realmente darci una mano a calmare le acque agitate dalle diatribe che negli anni si susseguono e dare un’impronta più reale ed equilibrata ai nostri campionati.
Nell’ultimo periodo infatti, dopo gli Europei in Ucraina, la FIFA ha preso un’importante decisione e cioè quella di aprire le porte alle nuove tecnologie e per la precisione alla moviola dell’ hawk-eye e ai sensori sulle porte con il microchip. Purtroppo, come detto in precedenza, molti risultati di partite importanti in Italia sono stati “falsati” a causa di errori arbitrali o sviste da parte dei guardialinee, quindi da quest’anno l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha deciso di inserire gli arbitri di porta durante le partite di Campionato per cercare di aiutare i direttori di gara nelle decisioni e comunque mettersi alla pari con la media del calcio europeo. Andiamo a vedere da vicino però le tecnologie che sono al vaglio, partendo dai sensori di porta e dal microchip passando per l’hawk-eye fino alla classica “moviola”.

Sensori di porta e microchip

L’idea è tutta italiana e consiste nell’inserire dei sensori all’interno nella porta da calcio i quali
lavorerebbero assieme ad un microchip inserito nel pallone. Ogni qual volta che il pallone supera
la linea di porta i sensori e il microchip andrebbero ad interagire assieme inviando all’arbitro
tramite un apposito bracciale, un segnale per indicare se il pallone sia entrato o no. La struttura è
molto dettagliata e anche il patron dell’Udinese Gianpaolo Pozzo aveva al tempo proposto questa
tecnologia provandola insieme a degli addetti FIFA ancora nel 2011. Inizialmente questo sistema
era stato bocciato dalla FIFA. Ora grazie anche agli studi Italiani del Cern di Bari è stato aperto
un contenzioso sulle valutazioni fatte dalla FIFA e tutt’ora la nostra tecnologia assieme all’Hawk-
Eye sono le sole ad esser state prese in considerazione per la scelta riguardo al goal fantasma. Un
pizzico di soddisfazione sicuramente tutta italiana.

Hawk-Eye
Questa tecnologia è già presente in altri sport come nel tennis e nel cricket e la prima apparizione
infatti avvenne proprio nel 2001 in una partita di cricket tra Inghilterra e Pakistan.
L’Hawk-eye o semplicemente occhio di falco consiste nel calcolare la traiettoria della palla tramite
l’aiuto di una serie di telecamere posizionate su vari angoli del campo con altrettante inquadrature
le quali trasmettono ad un computer i fotogrammi catturati calcolando quindi se la palla è entrata
nello specchio di porta o no. Il computer riprodurrebbe la traiettoria che la palla andrebbe a fare.

Queste sono le due tecnlologie “scelte” da parte dell’International Board (IFAB) che è l’organo di
modifica e decisione sul regolamento calcistico le quali verranno intromesse in futuro nel calcio riguardo al problema del goal fantasma.
Sicuramente è un grande passo in avanti per il nostro calcio ma siamo sicuri che queste tecnologie
non possano togliere a questo sport il suo fascino che dal 1800 porta con sé?

Anche la “moviola” in campo tanto richiesta tra i salotti sportivi Italiani è al vaglio nelle istituzioni
calcistiche europee ma al momento non vi sono sviluppi e per il momento dobbiamo pazientare
ancora ma possiamo renderci soddisfatti per il grande traguardo raggiunto con il “goal fantasma”.
Un’annotazione va fatta per differenziare le tipologie di aiuto poichè la moviola, è una sequenza di
fermo-immagini del campo e viene utilizzata sia per i goal fantasma ma anche per i falli non visti
dagli arbitri e da altre piccole scorrettezze commesse durante le partite mentre i sensori e l’occhio
di falco riguardano esclusivamente il “goal fantasma” e utilizzano una tecnologia differente; nello
specifico la moviola si differenzia dall’occhio di falco in quanto quest’ultimo come già detto ricrea
la traiettoria del pallone in base ai fotogrammi che vengono calcolati a differenza della moviola che
sono semplici fermi-immagini.

Annotiamo anche una miglioria che in Italia potremmo vedere a breve ma non fa parte delle
tecnologie “elettroniche”. La FIFA ha già dato il via libera per l’utilizzo; stiamo parlando della
bomboletta spray da far usare agli arbitri per segnalare la linea esatta della barriera sulla quale i
giocatori dovranno fare riferimento.
Già usata da molto tempo in Sud-America potremmo finalmente vederla anche in Italia tra non
molto. Gli arbitri verrebbero dotati di questa piccola bomboletta la quale emette una vernice
colorata non nociva per marcare sul campo la linea da tenere tra la barriera e il giocatore che calcia
la punizione. Una volta spruzzata, la vernice svanirebbe dopo appena un minuto proprio per non
influire sull’andamento della partita.

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